Da quando un consistente gruppo di allevatori di Arborea (Or) ha introdotto in razione i prodotti Tecnozoo, in stalla sono stati registrati notevoli miglioramenti. Ecco le loro testimonianze.
Siamo ad Arborea, piccolo Comune della Provincia di Oristano con un’attitudine zootecnica piuttosto pronunciata: se il centro abitato non supera i 4.000 abitanti, lo stesso non si può dire per la densità di stalle e di vacche da latte che fanno da cornice alla struttura urbana. Area che nasce paludosa in origine, ma che trova la sua fioritura dopo una consistente opera di bonifica, a cui segue uno sviluppo sempre più importante dell’allevamento bovino.
La storia è quindi già una garanzia di quello che troverete in questa cittadina: allevatori da almeno tre generazioni con esperienza e professionalità da vendere, e con un animo forte abbastanza da fronteggiare “l’effetto isola” che, nonostante le felici iniziative di stampo cooperativistico, si fa sentire e amplifica la crisi dei rialzi delle materie prime.
Un team di esperti
Lo sa bene Luca Abis che, prima di mettere in campo investimenti importanti per aumentare il numero di capi nell’azienda di famiglia, preferisce attendere tempi più favorevoli. Nel mentre fa squadra non solo con il padre Severino e con il fratello Fabio, ma anche con Cristiano Ossensi, nutrizionista della Tecnozoo, a cui affida la gestione dell’alimentazione delle bovine.
“Abbiamo impostato un programma per il preparto basato sull’utilizzo di un prodotto anionico – ricorda Luca – e da quando utilizziamo questa formula abbiamo avuto miglioramenti notevoli dal punto di vista della salute degli animali. La ripresa nel post-parto è ottima, infatti le ritenzioni placentari e i collassi puerperali sono sempre inferiori al 2% e siamo riusciti a raggiungere un “Valore di PR medio annuale superiore al 26%”. Ad aprire per primi le porte di Arborea alla Tecnozoo sono stati proprio gli Abis circa 15 anni fa, e non ci è voluto molto perché il passaparola si diffondesse, e con questo anche la soddisfazione di tanti altri allevatori. Il fil rouge che ha legato le visite nelle aziende durante la nostra permanenza ad Arborea è stato infatti non solo la presenza del team di Tecnozoo, ma anche la stima che gli allevatori ripongono nelle figure di Cristiano Ossensi, di Matteo Tommasin, area manager della Sardegna e responsabile della linea Igiene e Biosicurezza, e di Massimo Neri, referente commerciale di zona.
Parola d’ordine prevenzione
Così come per la stalla degli Abis, la strategia messa a punto da Cristiano si è rivelata vincente anche in altre realtà aziendali. Il punto fermo? Quello di focalizzare le attenzioni sul periodo di transizione e sul close-up, controllando l’equilibrio anioni-cationi per formulare una dieta a Dcad negativo. Il vantaggio è chiaro: prevenire le insidiose patologie tipiche del post parto e dare avvio alla lattazione con i presupposti giusti. “La buona fertilità – spiega Cristiano – è il primo step su cui lavorare se si vogliono ottenere risultati consistenti anche dal punto di vista della produzione”.
Lo sanno bene i titolari dell’azienda agricola Artudi Fratelli, realtà da 170 vacche in mungitura, che può vantare di essere stata la prima a livello europeo ad utilizzare l’Anion Booster, integratore anionico di ultima generazione. “Dopo aver introdotto nella fase di transizione il programma alimentare basato sulla nutrizione anionica – spiega Massimo Artudi – abbiamo risolto i problemi che avevamo nel postparto. Oggi mungiamo 37 litri tutto l’anno, questo grazie anche a un programma di raffrescamento intensivo che Cristiano ci ha suggerito per superare i mesi più caldi”.
Risultati simili sono stati osservati da Federica, Sandro e Marco nell’azienda agricola Petucco, in cui anche in questo caso, parte del successo è legato all’utilizzo dell’Anion Booster, che mantiene elevate le ingestioni anche nelle fasi di close-up, oltre a permettere di raggiungere il Dcad desiderato. “È anche grazie all’elevata appetibilità dell’integratore – spiega Sandro – se qui le vacche fresche sono estremamente performanti e in salute. La mortalità è molto bassa, la produzione media si attesta sui 35 litri e la fertilità non rappresenta un problema, tanto che registriamo un numero notevole di vitelle. Il che ci facilita il lavoro di selezione dei migliori capi e ci permette di puntare sempre più in alto”.
Tra chi utilizza da tempo l’integrazione anionica ci sono anche i cugini Colombari: “Cambiando l’alimentazione – ricorda Simone Colombari – siamo riusciti a risolvere le problematiche che avevamo in sala parto. A questo si è accostata anche un’attenta selezione per i caratteri funzionali e ora in stalla abbiamo solo animali resistenti e con buone produzioni. Con un valore di PR medio annuale pari al 24%, un CR del 38% e 35 litri di media per vacca, siamo pienamente soddisfatti del lavoro di squadra fatto fino ad ora. Presupposti che ci permettono di essere fiduciosi di raggiungere il nostro prossimo obiettivo: mungere almeno 400 vacche”.
Più salute con gli acidi organici
A far camminare di pari passo le corrette scelte alimentari con quelle genetiche, sono anche i titolari dell’azienda agricola Mattiello Fratelli, che negli ultimi 5 anni non si sono mai fatti sfuggire il podio della Mostra regionale della Frisona. “Abbiamo sempre avuto una forte passione per la genetica – afferma Federico Mattiello – ma le nostre vacche non sono solo animali da fiera. Per noi, infatti, garantire degli ottimi livelli di benessere animale e un’alimentazione studiata ad hoc sono aspetti altrettanto importanti, e seguendo i consigli di Cristiano Ossensi abbiamo ottenuto degli ottimi risultati sia dal punto di vista produttivo che riproduttivo”. Merito, quest’ultimo, anche delle diverse fonti di integrazione alimentari firmate Tecnozoo, tra cui Agecon4. Per chi non lo sapesse, si tratta di una combinazione di acidi organici che contribuiscono a mantenere fresca la miscelata e a migliorare la digestione della razione. Un prodotto di cui Simone Costa, uno dei titolari dell’omonima azienda agricola, si dice particolarmente soddisfatto: “Ho trovato la chiave di volta con Agecon4. Lo utilizzo in modo costante e ho notato che gli animali presentano meno problematiche. In particolare riusciamo a tenere sotto controllo la conta cellulare, che si mantiene al di sotto delle 150mila unità/ml, e con questa anche le mastiti”.
Soddisfazione condivisa
La lista degli allevatori che abbiamo incontrato ad Arborea non finisce qui: ci sono i fratelli Contu (“in quest’azienda – ricorda Cristiano – abbiamo introdotto un’integrazione di vitamine e oligoelementi per contrastare i momenti di stress e per garantire una buona partenza dopo il parto”), ma anche l’azienda agricola Collura e Arcai, i cui titolari si affidano a Cristiano per la formulazione delle razioni e a Matteo Tommasin per tutti gli aspetti relativi alla biosicurezza aziendale. In ultimo siamo andati a trovare Walter Mureddu, allevatore e attuale presidente della Cooperativa Produttori Arborea, che non ha fatto altro che confermare l’entusiasmo che tutti coloro che si affidano alla Tecnozoo condividono.
Per ulteriori informazioni chiama il 049 9350 700 o scrivici a tecnozoo@tecnozoo.it.
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