La coltura del sorgo

La coltura del sorgo

CARO ALLEVATORE…
Ad oggi, mentre scriviamo questa nuova uscita della nostra informativa tecnica, ci troviamo ad affrontare un periodo complicato a causa dell’emergenza Coronavirus.
Vogliamo rassicurarvi che stiamo continuando la nostra attività lavorativa e ricordiamo che la nostra fornitura di alimenti per animali non può essere differita.
In azienda abbiamo già preso tutte le misure di sicurezza necessarie a evitare il contagio, sia internamente sia nei nostri trasporti, che stiamo eseguendo con la massima attenzione e prevenzione.
I nostri tecnici di campo e i nostri agenti di zona sono disponibili, oltre ai soliti servizi, a effettuare anche consulenze telefoniche e videochiamate per continuare la collaborazione e il servizio con le dovute precauzioni.
Chiediamo il sostegno a tutti voi di continuare la nostra collaborazione, soprattutto nei momenti di difficoltà come questi, e rimaniamo disponibili e operativi per ricevere e consegnare i vostri ordini.
In questo numero andremo ad analizzare le caratteristiche di una coltura alternativa al mais: il sorgo. I suoi requisiti idrici inferiori ne fanno una coltura sostenibile in agricoltura, senza dimenticare la sua buona qualità nutrizionale.
Troverete inoltre un interessante approfondimento sul sorgo brachitico.

IL SORGO: è una coltura sostenibile in sostituzione al mais?

Un’alternativa molto interessante per la zootecnia
Con 730 milioni di nucleotidi e 30 mila geni, il genoma del sorgo è del 75% più grande di quello del riso. Coltivato e utilizzato da millenni per l’alimentazione umana e animale, in virtù della sua notevole diversità genetica che si esprime in vari modi — capacità di adattamento climatico, resistenza allo stress idrico, caratteristiche nutrizionali, ecc. —, oggi è il quinto cereale per produzione a livello mondiale dopo grano, riso, mais e orzo, e si stima sia consumato da oltre 750 milioni di persone.

Grazie alle proprie caratteristiche botaniche e al miglioramento genetico, il sorgo ha visto espandere notevolmente il proprio areale distributivo e attualmente è coltivato in gran parte del pianeta, entro il 40°N (USA e Russia) e il 40°S, e da zero fino a 1.000 m s.l.m. per ricavarne granella, foraggio e prodotti industriali quali amido, sciroppi dolci, biocarburanti, bevande e distillati alcolici, scope, spazzole, coloranti e, nel caso dei fusti durevoli della pianta, materiale da costruzione e combustibile.

In Italia, attualmente, si può contare su 115 varietà iscritte al Registro Nazionale Varietà Agrarie e sono stati 45.370 gli ettari coltivati nel 2015, una superficie ragguardevole che ha visto un incremento di oltre il 30% nell’ultimo decennio.

In ambito zootecnico, il sorgo sta suscitando un crescente interesse da parte delle aziende agricole italiane, data l’ampia gamma di impieghi offerti dalle numerose varietà e ibridi commerciali oggi disponibili. Di estremo interesse è l’utilizzo per l’alimentazione animale, sia come foraggio che come concentrato, soprattutto in sostituzione del mais in sistemi agrozootecnici con basse disponibilità idriche. Nota è, infatti, la capacità del sorgo di tollerare periodi di carenza idrica e di riprendere l’attività vegetativa al cessare delle condizioni di stress.

“Sorgo: un’opportunità in campo e in razione”

La razione ideale di una vacca da latte prevede l’utilizzo di foraggi di alta qualità, e con tale definizione ci si riferisce sia ad aspetti nutrizionali in senso stretto quali contenuto energetico, proteico, minerale, sia a caratteristiche organolettico-zootecniche. L’appetibilità di un foraggio è un aspetto fondamentale per valorizzare il suo utilizzo, come pure la sua facile produzione quanti-qualitativa e la sua collocazione agronomica in fase colturale.

Di fatto, a tutti questi requisiti sta oggi rispondendo il sorgo, prodotto del passato in parte e di areali zootecnici diversi dal nostro, che oggi, rivisitato nel suo impiego nutrizionale e nelle sue caratteristiche vegetali (nuove varietà) e agronomiche (tecniche di coltivazione e conservazione), rappresenta una possibile risposta alle esigenze moderne della zootecnia da latte.

Quello che colpisce del sorgo è la sua ottima appetibilità, legata sia alla buona dotazione in zuccheri di tale prodotto (tra l’altro zuccheri in gran parte pentosi e quindi complementari agli esosi presenti nel melasso o in altri foraggi), sia alla degradabilità eccellente della fibra. Questo aspetto valorizza ulteriormente il sorgo, che diventa un modo per produrre fibra di ottima qualità in condizioni sfavorevoli, come le alte temperature estive o la scarsa disponibilità d’acqua o di fertilità del terreno.

La buona qualità della fibra del sorgo viene ulteriormente espressa da varietà BMR, sia per i sorghi da sfalcio che in quelli a trinciatura diretta, sviluppando delle linee brachitiche per contenere l’allettamento.

Il sorgo significa fibra di ottima qualità, ma anche fonte di amido producibile pure in ambienti con scarsa disponibilità di acqua e senza problematiche di contaminazione da aflatossine. Poiché trattasi di un amido meno degradabile di quello del mais, troviamo ottimi riscontri utilizzando il pastone di granella di sorgo, che entra in razionamenti ad alta produzione (oltre 35 kg di latte medi prodotti) in ragione di 5 kg/capo/die come parziale fonte di amido della dieta. (tab. 1)

La granella umida del sorgo, una volta trebbiata, viene macinata finemente con un mulino per renderla utilizzabile in senso degradativo nel rumine.

Come apportatore di fibra, il sorgo può essere utilizzato in forma insilata previa trinciatura diretta o previo appassimento. Premesso che tali situazioni prevedono varietà differenti, il sorgo da sfalcio insilato dopo appassimento consente di gestire meglio, se ce ne fosse l’esigenza, l’umidità totale della razione. (tab.2)

La quota in amido di questi prodotti, pur presente, non va probabilmente ricercata se non per raggiungere una corretta maturità e sostanza secca del prodotto da insilare, poiché la sua degradabilità è limitata dal fatto che il chicco troppo piccolo del sorgo non viene processato dallo schiacciatore della trincia.

Il sorgo da sfalcio insilato in forma appassita consente, con i due sfalci previsti (talvolta 3), di raggiungere produzioni per ettaro anche di 170-180 ql di sostanza secca, rispetto ai 140-150 ql di sostanza secca dei sorghi a trinciatura diretta; questa maggior produttività compensa il maggior onere di lavoro collegato a questo tipo di raccolta. (tab.3)

Come fonte di amido, il sorgo si avvicina ai livelli del mais, pur non raggiungendolo, con una minore degradabilità che la forma umida insilata in parte compensa. Inoltre, offre una sicurezza igienica grazie all’assenza di aflatossina, un aspetto assai interessante rispetto al rischio presente nel mais; non ultimo, presenta un costo di produzione competitivo specialmente in areali difficili dove ci aspettiamo comunque produzioni di 60-70 ql/ha di granella umida. (tab. 4)

COME PREPARARE IL TERRENO ALLA SEMINA

Una buona preparazione del terreno ti permetterà di aumentare la natalità dei semi
Essendo il sorgo una pianta da coltura asciutta, si deve cercare di favorire l’approfondimento radicale e costituire nel terreno riserve idriche il più abbondanti possibile. Ciò avviene mediante lavorazioni profonde fatte tempestivamente, cioè prima dell’inizio della stagione piovosa, come aratura o, meglio ancora, lavorazione a due strati.

La piccolezza del seme, la delicatezza delle plantule e la tarda data di semina impongono una preparazione del terreno per la semina estremamente accurata.

Nei terreni argillosi è necessario che il terreno sia preparato, durante l’autunno e l’inverno, con energiche erpicature ed estirpatore, in modo che alla semina sia già ben livellato e amminutato (letto di semina molto fine), tanto da non richiedere altro che l’intervento di erpici leggeri che smuovano solo uno strato superficialissimo.

Solo in tal modo, lasciando agli agenti atmosferici il compito di perfezionare lo sminuzzamento del terreno superficiale ed evitando di rimescolare poi gli strati, si può sperare di mettere i semi in condizioni propizie alla germinazione e all’emergenza: terreno ben amminutato, in grado di aderire ai semi, umido già alla piccola profondità (20-30 mm) a cui vanno collocati, e strutturato in modo da prevenire la formazione di crosta.

LA CONCIMAZIONE

Attenzione alla quantità di azoto: un eccesso favorisce l’allettamento della pianta.
Trattandosi di coltura asciutta, si dovrà limitare la concimazione minerale, tanto più quanto più scarse sono le disponibilità idriche. Dove è possibile, utilizzare reflui zootecnici, e ricorrere ai concimi azotati solo dove necessario. L’eccesso di azoto potrebbe creare problemi di allettamento.

Come linea guida, in assenza di letame, le dosi più consigliabili sono le seguenti:

  • 40-60 Kg/ha di P2O5 da somministrare pre-semina;
  • 80-100 Kg/ha di azoto da dare alla semina come urea.

Data la natura argillosa dei terreni sui quali il sorgo si può coltivare, non è certa l’utilità della concimazione potassica.

SORGO BRACHIZZATO: una risorsa per la zootecnia

I dati analitici commentati dal nutrizionista, dott. Cristiano Ossensi.

COSA SIGNIFICA SORGO BRACHITICO?
Con sorgo brachitico intendiamo una pianta di medio-bassa altezza, con internodi molto ravvicinati, panicolo molto espanso, e per ogni internodo corrisponde una foglia. Di conseguenza, risulta essere molto fogliosa e altamente resistente all’allettamento.

DOVE SI ADATTA MEGLIO?
Essendo un ibrido performante ma meno rustico, necessita di terreni concimati con una buona disponibilità idrica. Questo permette alle aziende con un numero importante di capi rispetto alla superficie di terreno coltivabile di concimare senza rischio di allettamento.

EPOCA DI SEMINA
Come la maggior parte dei sorghi, ha un’adattabilità nei diversi periodi di semina che può variare a seconda della zona pedoclimatica, da fine aprile fino a metà luglio.

METODO DI SEMINA
Esistono 3 tipologie di semina in base alla seminatrice

  • Seminatrice “DA MAIS”: il sorgo può essere seminato con una interfila di 75 cm e una distanza tra seme e seme di 4-5 cm. La semina viene effettuata con la SEMINATRICE “DA MAIS” ad una profondità di massimo 2 cm, con un investimento di 30-40 piante per m². Sulla seminatrice, oltre ai dischi da sorgo, possono essere montati (per chi non li disponesse) quelli da barbabietola (120 fori).
  • Seminatrice “DA SOIA”: utilizzo della SEMINATRICE “DA SOIA”, mantenendo interfile di 45-50 cm, distanza tra seme e seme di 5-7 cm, e una profondità di 1,5-2 cm. L’investimento è di 30-40 piante per m².
  • Seminatrice “DA GRANO”: nello specifico, chiudendo 2 bocchette della macchina, si seminerà il sorgo con una interfila di 39 cm e un investimento di 30-40 piante per m², determinato non più con la distanza dei semi ma con i kg distribuiti (10-18 kg/ha).

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELL’INSILATO?
L’insilato del sorgo brachitico è altamente digeribile, con una sostanza secca maggior di altri sorghi, quindi più “asciutto”. Questo diminuisce il fenomeno del percolamento.

DATI ANALITICI DI UN SORGO BRACHITICO COMMENTANTI DAL NUTRIOZIONISTA CRISTIANO OSSENSI

Con la premessa che non stiamo valutando un insilato di mais, dove siamo soliti riscontrare parametri nutrizionali eccellenti, proviamo a fare delle considerazioni sulle caratteristiche principali di un insilato di sorgo, nello specifico sorgo Brachizzato, varietà DUO LEAF, il Buon Fattore.

Si tratta di un sorgo raccolto “in piedi”, tendenzialmente umido, con un buon livello proteico (10%). Possiamo dire che il “danno da calore” è minimo e la proteina legata all’ADF (AD-ICP) è trascurabile; la proteina solubile rientra nella media.

Si riscontrano, inoltre, buoni valori di aNDFom (NDF sulla sostanza organica), di digeribilità dell’NDF a 30 ore (>50%) e anche degli zuccheri (WSC), attestandosi a 4,68. La stabilità è alta.

Concludendo, possiamo sicuramente dire che si tratta di un ottimo prodotto, che esprime la sua massima efficacia nelle manze in accrescimento e nella fase di transizione di far-off.


GLI ESPERTI CONSIGLIANO…

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KARIM
Varietà ibrida di sorgo Sudan Bicolor con ciclo vegetativo medio-tardivo, si presenta con stelo medio-sottile. Ottima è la capacità di essicazione in breve tempo, consentendo una produzione di alta qualità in foraggio affienato, fasciato o insilato. Rapidissima è la ripartenza dopo lo sfalcio della pianta; sopporta bene la siccità e trova la sua ottimizzazione in produzione in terreni con pH tra il 6 e il 7,5.

Fornisce un foraggio con alto contenuto zuccherino e proteico (fino al 20% in più rispetto ad altre varietà) e altamente digeribile. Ottima è la sua persistenza al pascolo nell’arco vegetativo. Si ottengono di norma annualmente 3-4 sfalci. Il primo sfalcio si ottiene a 60-70 giorni dalla semina e comunque va effettuato non prima del metro di altezza della pianta. Gli sfalci successivi si effettuano dopo circa 50 giorni.

Si consiglia di evitare distribuzioni eccessive di azoto prima di una previsione di siccità. È consigliabile sfalciare a un’altezza di circa 10-15 cm dal suolo poiché i nitrati tendono ad accumularsi nella parte bassa del fusto.

UTILIZZO: Pascolo, fieno, fasciato, insilato pre-appassito

EPOCA DI SEMINA: In primavera, dopo il 10 maggio, con temperatura al suolo di almeno 16°C

DOSSI DI SEMINA:

  • 45-50 kg/ha in condizioni ottimali
  • 35-40 kg/ha in condizioni difficili

CONCIMAZIONE:

  • All’impianto: 100 unità di azoto, 60 unità di fosforo e potassio
  • Oppure concimazione con liquame, apportando circa 30-35 ton/ha

ALTEZZA: Circa 2 m

FIORITURA: 60-65 ton complessive dei tre sfalci a una umidità del 25-30%. Produzione stimata: 60-65 ton/ha

PIPER
Sorgo del gruppo Sudanense adatto per l’alimentazione verde (con esclusione dei primi stadi vegetativi), fienagione e insilamento. Presenta grande precocità di sviluppo e un notevole grado di accestimento. Sfalciato prima della fioritura, è in grado di fornire un foraggio altamente nutritivo.

UTILIZZO: Fieno, fasciato, verde

EPOCA DI SEMINA: Primavera, dopo il 10 maggio, con temperatura del suolo di almeno 16-17°C

DOSSI DI SEMINA:

  • 45-50 kg/ha in condizioni ottimali
  • 35-40 kg/ha in condizioni difficili

CONCIMAZIONE: Max 150-200 N/ha

PRODUZIONE STIMATA: 8-10 ton/ha di sostanza verde (in colture irrigate, a seconda dell’apporto idrico e dell’epoca di semina)

GRANELLA EXPRESS
Nuova varietà di sorgo saccharatore a grano bianco senza tannino, adatta per la produzione di granella. Dai test eseguiti in zone irrigate si è ottenuta una produzione di circa 12-13 ton/ha. Le produzioni sono solo leggermente inferiori in condizioni di ridotte concimazioni e irrigazioni. Ottima resistenza a malattie fungine, quindi particolarmente adatta in zone colpite da Diabrotica e Piralide.

UTILIZZO: Granella

EPOCA DI SEMINA: Primavera, dopo il 10 maggio, con temperatura del suolo di almeno 16-17°C

DOSSI DI SEMINA:

  • 15-18 kg/ha
  • Interfila: 45-50 cm
  • Densità di semina: 30-35 piante/mq (si consiglia l’utilizzo di seminatrice da soia)

CONCIMAZIONE: Max 150-200 N/ha

ALTEZZA: Circa 1 metro

FIORITURA: 55-60 giorni dalla semina

DUO LEAF
Miscuglio caratterizzato da due tipologie di piante:

  • Sorgo zuccherino BMR da insilato con panicolo espanso
  • Sorgo Brachytic dwarf (sorgo bicolor x bicolor), caratterizzato da internodi molto ravvicinati

Questo miscuglio consente di produrre un’enorme massa verde grazie all’alto numero di foglie. Il carattere BMR conferisce un basso tenore di lignina e un’eccellente digeribilità della fibra. Alla piena maturazione, si presenta alto circa 2 metri. Alla trinciatura, la sostanza secca risulta essere migliore rispetto ad altre tipologie di sorgo della sua categoria. Il panicolo espanso di entrambe le piante consente di recuperare discrete quantità di amido. Le varietà nel miscuglio, grazie ai culmi molto elastici, rendono il miscuglio meno incline all’allettamento. È consigliato in zone particolarmente fertili (dove la concimazione con reflui zootecnici è massiva) dove altre varietà potrebbero soffrire di allettamento.

CICLO: Circa 120 giorni per la raccolta, 80-85 giorni a metà fioritura

UTILIZZO: Trinciato integrale

EPOCA DI SEMINA: Primavera – dopo il 10 maggio con temperatura del suolo di 16-17°C

DOSSI DI SEMINA: 10 kg/ha (25-30 piante/m²)

ALTEZZA: 1,80-2,00 m

CONCIMAZIONE: Massimo 100 unità di N/ha

FORZA 3
Composto da due sorghi foraggeri e una leguminosa estiva. Questo miscuglio fornisce foraggio di ottimo contenuto proteico e zuccherino. Si può ottenere un foraggio verde o affienato con contenuto di proteina grezza fino al 16%! È un ottimo miscuglio per la produzione di fieno o per pascolo intenso (dopo aver raggiunto un’altezza di 90 cm).

UTILIZZO: Fieno, fasciato, pascolo, insilato

EPOCA DI SEMINA: Primavera, dopo il 10 maggio, con temperatura del suolo di almeno 16-17°C

DOSSI DI SEMINA: 40-50 kg/ha, in funzione delle zone e tipologie del terreno

CONCIMAZIONE: 35-40 ton di liquame interrato o concimazione complessa con apporto minimo di 100 unità di N, 60 unità di fosforo e 100 unità di potassio

RACCOLTA:

  • Primo raccolto fasciato/fieno a 60 giorni dall’emergenza e comunque non prima del metro di altezza
  • Secondo e/o terzo raccolto fieno o pascolo e raccolta dopo 40-50 giorni dal precedente sfalcio

PRODUZIONE STIMATA: 8-15 ton/ha di foraggio pre-appassito (in cultura irrigata)

ENERGIA DOPPIA
Composto da due varietà di sorghi foraggeri miscelati in modo da completarsi per ottenere un foraggio altamente digeribile, ricco di zuccheri e con contenuto proteico. Presenta un’ottima resistenza alla siccità e un’elevata capacità di ricaccio. È indicato per produrre foraggio insilato e fasciato, ma è anche ottimo per essere pascolato quando la pianta raggiunge almeno 80 cm di altezza.

UTILIZZO: Insilato, fasciato, pascolo.

EPOCA DI SEMINA: Primavera, dopo il 10 maggio, con temperatura del suolo di almeno 16-17°C.

DOSIS DI SEMINA: 40-55 kg/ha in funzione delle zone e delle tipologie di terreno.

CONCIMAZIONE: 35-40 ton liquame interrato o concimazione complessa con apporto minimo di 100 unità di N, 60 unità di fosforo e 100 unità di potassio.

PRODUZIONE STIMATA: Primo sfalcio 25-30 ton/ha con produzione di foraggio pre-appassito a 60 giorni dall’emergenza. Nei due sfalci successivi (a 40 giorni di distanza) la produzione diminuisce leggermente in relazione all’epoca di semina e alle condizioni climatiche.

TRIS PERFETTO
Miscuglio composto da tre tipi di sorgo ibridi “zuccherini” da insilato. Fornisce un insilato bilanciato con ottimo contenuto in energia, amido e proteina, con ottimo apporto di NDF. Ideale come raccolto unico dopo un cereale o Loiessa.

UTILIZZO: Insilato (raccolta dopo 90-100 giorni dall’emergenza della pianta).

EPOCA DI SEMINA: Primavera, dopo il 10 maggio, con temperatura del suolo di almeno 16-17°C.

DOSSI DI SEMINA: 10-12 kg/ha in funzione delle zone e tipologie del terreno. Interfila 45-50 cm (si consiglia l’utilizzo di seminatrice da soia).

CONCIMAZIONE: Max 150-200 N/ha (dosi eccessive potrebbero causare problemi di allettamento).

ALTEZZA: 2-2,5 metri.

PRODUZIONE STIMATA: 40-55 ton/ha (in cultura irrigata).

TRIS PERFETTO PLUS
Miscuglio composto da quattro tipi di sorgo ibridi “zuccherini” da insilato. Fornisce un insilato bilanciato con ottimo contenuto in energia, amido e proteina, con ottimo apporto di NDF. Ideale come raccolto unico dopo un cereale o Loiessa.

UTILIZZO: Insilato (raccolta dopo 90-100 giorni dall’emergenza della pianta).

EPOCA DI SEMINA: Primavera, dopo il 10 maggio, con temperatura del suolo di almeno 16-17°C.

DOSI DI SEMINA: 10-12 kg/ha in funzione delle zone e tipologie del terreno. Interfila 45-50 cm (si consiglia l’utilizzo di seminatrice da soia).

CONCIMAZIONE: Max 150-200 N/ha (dosi eccessive potrebbero causare problemi di allettamento).

ALTEZZA: 2-2,5 metri.

PRODUZIONE STIMATA: 40-55 ton/ha (in cultura irrigata).

FIENO PLUS
Miscuglio da sfalcio e pascolo composto da due sorghi foraggeri e dal miglio perlato. Questo miscuglio fornisce un foraggio di ottima qualità sia dal punto di vista proteico che zuccherino. Si può ottenere un foraggio verde o affienato con elevati contenuti in proteina grezza. Ottimo miscuglio per la produzione di fieno o pascolo intenso (dopo un’altezza di 90 cm).

UTILIZZO: Fieno, fasciato, pascolo, insilato.
EPOCA DI SEMINA: Primavera, dopo il 10 maggio, con temperatura del suolo di almeno 16-17°C.
DOSI DI SEMINA: 40-50 Kg/ha in funzione delle zone e tipologie del terreno.
CONCIMAZIONE: 35-40 ton liquame interrato o concimazione complessa con apporto minimo di 100 unità di N, 60 unità di fosforo e 100 unità di potassio.
RACCOLTA: Primo raccolto fasciato/fieno a 60 gg. dall’emergenza e comunque non prima del metro di altezza. Secondo e/o terzo raccolto fieno o pascolo e raccolta dopo 40-50 gg dal precedente sfalcio.
PRODUZIONE STIMATA: 8-15 ton/ha di foraggio pre-appassito (in cultura irrigata).

MIGLIO PERLATO GRAZE KING
Eccellente produttività – Produzione di foraggio con ottima appetibilità.
Elevata resistenza alle principali malattie.
Presenza bassa o nulla di acido prussico.
Ibrido molto produttivo, caratterizzato da possibilità di ricaccio in zone irrigate.
La raccolta migliore viene effettuata allo stadio di botticella, quando la pianta può arrivare a un’altezza di 1,5 m. Il pascolo è consigliato quando la pianta ha raggiunto un’altezza di 60-65 cm.

UTILIZZO: Fieno, Pascolo, Fasciato
EPOCA DI SEMINA: Primavera (temperatura al suolo di almeno 16°C)
DOSI DI SEMINA: 20/25 Kg/Ha
CONCIMAZIONE: Max 150-200 N/Ha
ALTEZZA PIANTA: 1,5 m circa
FIORITURA: Dopo 60/70 giorni dalla semina
PRODUZIONE IN COLTURE IRRIGATE: 40/45 ton/Ha di sostanza verde

PANICO MOHA
Il Panico (Setaria italica) è una graminacea annuale spesso utilizzata in secondo raccolto per produrre fieno in un unico e abbondante sfalcio. Resiste molto bene ai patogeni e alle temperature estive, ma necessita di irrigazioni di soccorso in caso di carenza di precipitazioni, specialmente dopo la semina e durante la fase di levata.

UTILIZZO: Fieno o foraggio verde.
EPOCA DI SEMINA: Primaverile – estiva (da maggio a luglio).
DOSI DI SEMINA: 40 – 45 kg/ha (in base al tipo di terreno, alla preparazione del letto di semina ed epoca di impianto).
MATURAZIONE: Precocissimo (50-60 giorni).
ALTEZZA: Pianta di taglia media, molto fogliosa. I fusti sono sottili, fogliosi e particolarmente facili da seccare.

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