Mastiti, la prevenzione nella produzione di latte di qualità

Mastiti, la prevenzione nella produzione di latte di qualità

Quali sono i tempi corretti da rispettare in fase di mungitura?
Quali accorgimenti deve rispettare un mungitore per prevenire patologie legate all’igiene?
Perché risulta fondamentale la pratica del pre-dipping?

CARO ALLEVATORE…
In questo numero faremo una panoramica sulle cause del manifestarsi di mastiti in allevamento. Questa patologia costa in media 200-300 € a episodio, quindi è fondamentale mettere in pratica alcune accortezze per prevenirla. Nella rivista, scritta dai nostri esperti del settore igiene e biosicurezza, vedremo tutto ciò che possiamo fare in sala di mungitura (e non solo) per garantire il massimo benessere a mammelle e capezzoli.

FISIOLOGIA E ANATOMIA DELLA MAMMELLA E DEL CAPEZZOLO

La pelle del capezzolo e lo sfintere, le prime protezioni contro l’insorgenza di mastiti

La mammella
Il nostro oggetto di studio di questa rivista è la mammella dei ruminanti, una ghiandola esocrina a secrezione apocrina del peso di 30-40 Kg, divisa in quattro quarti separati da tessuto connettivo e dai legamenti sospensori mediani; è una struttura tubulo-alveolare composta (lobi).
Le unità secernenti sono gli alveoli o acini, esternamente ai quali sono presenti le cellule mioepiteliali che, sotto l’effetto dell’ossitocina, si contraggono e spremono l’alveolo che circondano. Più alveoli costituiscono un lobulo; il loro secreto (latte) confluisce in un dotto intralobulare a cui segue un dotto interlobulare, un dotto galattoforo, la cisterna della mammella e infine il capezzolo.
È importante ricordare che ci sono significative differenze tra i ruminanti per quanto riguarda la distribuzione del latte in mammella tra gli alveoli e la cisterna.

Il capezzolo
Prima di approfondire la parte anatomica/istologica, ricordiamo che un capezzolo, durante una lattazione, trascorre 80 ore in mungitura (avvolto da una gomma)!
La struttura anatomica del capezzolo è molto particolare; ha una lunghezza media che va dai 3 ai 14 cm con un diametro di 2-4 cm. Possiamo dividere il capezzolo in tre parti: la cisterna (che nelle vacche da latte contiene il 20% del latte), divisa da un primo sfintere dalla cisterna del capezzolo, e il complesso dotto o canale papillare e sfintere del capezzolo. Una cosa molto importante da sottolineare è come l’apertura dello sfintere vari da 1 a 2 mm durante la mungitura (una volta aperto) e di 0,4 mm quando è chiuso: ciò significa che non possiamo mai affermare che “IL CAPEZZOLO è TOTALMENTE CHIUSO”.
Come vedremo, solo un’ottima rigenerazione della cheratina permette allo sfintere di essere protetto.

Il pH medio della pelle del capezzolo è di 5,3 e una delle caratteristiche principali è l’assenza di ghiandole sudoripare e in parte di ghiandole sebacee, rendendo la pelle molto sensibile alle variazioni dell’ambiente esterno (come temperature, umidità e luce). Queste premesse sono di fondamentale importanza per capire che dobbiamo mantenere costantemente idratato il capezzolo, soprattutto in fase di pre-dipping; infatti, una pelle secca:

  • Inibisce la capacità della pelle di idratarsi e rifornire i suoi strati esterni
  • Diminuisce il rinnovo dello strato corneo dei fattori naturali di idratazione e riparazione della barriera umida
  • Riduce la protezione verso la colonizzazione batterica
  • Causa perdita di elasticità
  • Rende la pelle molto più difficile da pulire
  • Facilita le screpolature

Di conseguenza, il miglioramento e il mantenimento delle condizioni ottimali del capezzolo (con un’alta densità di terminazioni nervose) possono influenzare positivamente:

  • Il rilascio del latte
  • La velocità di mungitura
  • La produzione totale del latte

E allo stesso tempo ridurre la capacità dei batteri di colonizzare la pelle. Infatti, pelli secche, ruvide e screpolate diventano “luoghi ideali” per permettere ai batteri di “nascondersi” e sopravvivere, aumentando fortemente le probabilità di colonizzare successivamente il canale del capezzolo.

Lo sfintere del capezzolo
La seconda linea di difesa è lo sfintere, il confine tra una mammella sana e l’infezione. Un ruolo determinante per la salute dello sfintere lo gioca la CHERATINA, una sostanza simile al cerume, prodotta e contenuta nelle cellule superficiali che rivestono il canale. Essa ha lo scopo di aiutare a sigillare l’estremità del capezzolo tra le mungiture (il cosiddetto tappo) e fornire una difesa aspecifica grazie alle proprietà antibatteriche (inibizione della crescita).
Tra l’inizio e la fine di una mungitura, normalmente un 40% della cheratina viene asportata; può capitare in alcune situazioni, come sovramungiture o mungiture senza pulsazioni, che la rimozione della cheratina superi l’80%: in questa condizione vengono rimosse anche parte delle cellule superficiali, mettendo a nudo le cellule basali con una più alta probabilità di andare incontro a infezioni.

Una grossa componente della cheratina è data dallo ZINCO, ecco perché una carenza dello stesso può inficiare sull’ottimale formazione del tappo.

GLI ESPERTI CONSIGLIANO…

ZINCOTRIS P
Mangime complementare dietetico per la rigenerazione di zoccoli e zampe e pelle per bovini

COMPOSIZIONE per Kg: Farinetta di frumento, Farina di carruba, Melasso di canna da zucchero.

COMPONENTI ANALITICHE: Calcio 1.3%, Fosforo <0.1%, Sodio 1.1%, Magnesio 0.2%, Lisina 0.0%, Metionina 10.0%, Ceneri Insolubili in HCl 51.6%.

ADDITIVI per Kg: Agenti leganti, antiagglomeranti e coagulanti: 1g568 Clinoptilolite di origine sedimentaria 650.000 mg. Vitamine, pro-vitamine e sostanze ad effetto analogo chimicamente ben definite: 3a880 Biotina 50 mg. Composti di oligoelementi: 3b201 Iodio (Ioduro di potassio) 500 mg, 3b6.10 Zinco (Chelato di zinco dell’analogo idrossilato della metionina) 50.000 mg. Aminoacidi, loro sali e analoghi: 3c301 DL Metionina tecnicamente pura 100.000 mg.

ISTRUZIONI PER L’USO: ZINCOTRIS P va aggiunto e accuratamente miscelato per ogni 100 Kg di mangime completo in ragione di 150 g, assicurando i seguenti apporti giornalieri per capo: Vacche/Bufale da latte: 60 g per 15 gg, poi 40 g per 20 gg; Bovini/Bufali all’ingrasso: 30 g per 15 gg, poi 20 g per 20 gg; Ovini e caprini: 6 g per 15 gg, poi 4 g per 20 gg; Suini riproduttori: 12 g per 15 gg.

INDICAZIONI PER L’USO: ZINCOTRIS P è un mangime minerale dietetico che contiene una fonte di zinco, chelato con metionina, che ne facilita l’assimilabilità e contribuisce, assieme allo iodio e alla biotina contenuti, a stabilizzare e/o migliorare gli epiteli della cute e degli annessi cutanei (zoccolo, mammella). Raccomandazioni: Utilizzare il prodotto fino a un massimo di 8 settimane.

MINERALI
Lo Zinco (Zn):
è coinvolto in oltre 200 processi enzimatici; a livello del piede svolge un ruolo chiave nel processo di cheratinizzazione attraverso un’azione catalitica (Zn-metalloenzimi, componenti integrali nella differenziazione dei cheratinociti), un’azione strutturale (ruolo chiave nella formazione delle proteine strutturali durante il processo di cheratinizzazione, poiché una carenza diminuisce la produzione delle proteine zinco-dipendenti e quindi la formazione dei filamenti di cheratina necessari nello sviluppo dei cheratinociti) e un’azione regolatrice nei processi di differenziazione delle cellule.
Lo zinco, insieme al rame, è un componente dell’enzima superossido dismutasi (SOD), che svolge un ruolo chiave antiossidante, proteggendo le membrane cellulari dalla tossicità dell’anione superossido.

RILASCIO DELL’OSSITOCINA: i giusti tempi di mungitura

Protocollo per la messa a latte di bovina

Come detto precedentemente, il 20% del latte è situato nella cisterna, mentre l’80% negli alveoli; di conseguenza, abbiamo solo una limitata parte di latte subito disponibile per la mungitura. Il rilascio della maggior parte del latte avviene, come risaputo, attraverso lo stimolo dell’ossitocina, un ormone prodotto dalla ghiandola ipofisi (o pituitaria), situata alla base del cervello, che induce la contrazione degli acini a livello della mammella. L’ossitocina è un ormone composto da 9 amminoacidi e svolge tre funzioni:

  • Stimola l’eiezione del latte
  • Stimola la contrazione della muscolatura liscia uterina durante il travaglio
  • Promuove il comportamento materno nel post-parto

Routine/procedura di mungitura

«L’esecuzione rigorosa e ben definita di una sequenza di operazioni che permettono di eseguire una mungitura delicata e veloce, senza arrecare danni alle mammelle e alle caratteristiche qualitative del latte».

Da questa definizione capiamo che il ruolo del mungitore diviene strategico, anche in relazione al fatto che la ricerca mostra chiaramente che il MEGLIO che possiamo fare è ridurre il numero di batteri dell’85% sul capezzolo con una ottima procedura di mungitura.

La mungitura in numeri:
10-20’’: secondi di stimolazione dei capezzoli
30’’: secondi di attività di contatto del pre-dipping
60-120’’: secondi dalla prima stimolazione del capezzolo all’attacco del gruppo mungitura
30’: minuti di stazione in piedi dopo la mungitura

La durata media della mungitura è di 4-6 minuti.
In base al grado di pulizia dei capezzoli, al tipo di sala di mungitura, alla disponibilità di personale, ecc., possiamo attuare due diverse strategie per preparare al meglio l’animale alla messa a latte (l’importante è rispettare il giusto tempo tra eliminazione dei primi getti e attacco del gruppo).
Come possiamo vedere dalla tabella, dalla prima stimolazione dei capezzoli (scarto di 3-4 getti) al rilascio completo del latte, trascorrono in media 60-90 secondi. Per aziende dove si effettuano le 3 mungiture, è meglio se trascorrono 120 secondi.

CARATTERISTICHE IDEALI DEI PRODOTTI PRE E POST DIPPING

Qual è il principio attivo più adatto per il tuo allevamento?

6 specie batteriche sono responsabili del 90% delle infezioni della mammella. Si differenziano per:

  • Grado di severità dell’infezione (++ medio)
  • Durata dell’infezione
  • Ecologia (luogo e modalità di contaminazione)

Un utilizzo costante di prodotti pre e post dipping, in combinazione con una gestione delle lettiera/cuccette idonea, è un’ottima prevenzione alla proliferazione di batteri con conseguenti manifestazioni di mastiti.

“La disinfezione del capezzolo: il più importante 1° secondo del processo di estrazione del latte per quanto riguarda l’impatto sulle mastiti, la qualità del latte e la longevità della vacca.”
Hemling, 2014, NMC

Caratteristiche di un pre-dipping (emulsione, effetto igienizzante ed emollienza)

L’obiettivo della pratica del pre-dipping è quello di detergere, minimizzare il numero di potenziali patogeni intramammari sulla punta del capezzolo prima dell’attacco del gruppo di mungitura (E. coli, Klebsiella, Enterobacter, Citrobacter, Serratia, Strep. Uberis, Strep. Dysgalactiae, Staph. Aureus) e di ammorbidire la pelle in modo da rendere più delicato il contatto con le guaine.

In media, con un pre-dipping possiamo prevenire un 45-50% del fenomeno di mastiti, riducendo la carica batterica fino a un 85% con prodotti più performanti.
Caratteristica fondamentale di un pre-dipping è l’azione schiumogena, che permette la pulizia del capezzolo: infatti, un’ottima emulsione ha la capacità di legare le particelle di sostanza organica (sporco) e staccarle dalla pelle.

L’assenza di sporcizia sulla pelle permette l’azione battericida del principio attivo; in questa fase consigliamo di utilizzare prodotti a base di acido lattico, molecola organica con attività battericida, fungicida e levuricida. Il meccanismo d’azione è dato dalla destrutturazione della membrana cellulare, facendo perdere alla cellula la sua caratteristica di semi-permeabilità: in questo modo, le molecole carrier e la sintesi di ATP sono inibite. Inoltre, la sua azione si compie in pochi secondi (motivo per cui è preferibile utilizzarlo, dato che la permanenza del pre-dipping sul capezzolo è in media di 30 secondi).
Come detto precedentemente, l’assenza di ghiandole sudoripare e in parte sebacee del capezzolo rende il tessuto dei capezzoli poco idratato; ecco perché in fase di pre-dipping è di estrema importanza che il prodotto possieda caratteristiche di straordinaria emollienza.
Sono consigliate adeguate percentuali di glicerina, in modo da permettere al gruppo di mungitura di non irritare e provocare screpolature.

Caratteristiche di un post-dipping (igienizzare, ammorbidire e sigillare)

L’origine del post dipping risale al 1916, quando un allevatore tentò di disinfettare le mammelle con dell’olio di pino per controllare la mastite da Streptococco agalactiae. Si sviluppò in maniera più concreta dagli anni ’60 a seguito della conferma dell’efficacia dei ricercatori inglesi sui studi canadesi degli anni ’50.

Efficace nel ridurre l’incidenza dei nuovi casi di mastiti da germi contagiosi del 70-95% (NMC, 2020), come:

  • Staph. aureus
  • Strep. agalactiae
  • Mycoplasma bovis
  • Corynebacterium bovis

L’antisepsi del capezzolo post mungitura è la singola pratica più efficace per la prevenzione delle mastiti.

In commercio, attualmente, troviamo una ricca scelta di prodotti post dipping; tutti questi hanno come principio quello di preservare la salute del capezzolo in post mungitura assicurando un forte potere battericida ed emolliente.

Nello specifico: Variabili nella formulazione di un disinfettante e le condizioni del capezzolo

I principi attivi
Il 90% dei prodotti in commercio è composto da prodotti a base di [principio attivo]. Ognuna di queste molecole ha dei pregi e dei difetti, per questo non esiste il post dipping perfetto, ma esiste quello giusto per il tuo allevamento!

Il loro meccanismo di azione si distingue in 2 categorie:

  1. OSSIDATIVO
    (Denaturazione/precipitazione delle proteine citoplasmatiche, inibizione dell’attività enzimatica, alterazione della membrana cellulare, morte)
  • Iodio
  • Diossido di cloro
  • Perossido di idrogeno
  • Ozono
  1. NON OSSIDATIVO
    (In genere di tipo enzimatico)
  • Clorexidina
  • Acidi Organici
  • Alfa idrossiacidi

Condizionamento del capezzolo
È fondamentale che tutti i prodotti posseggano proprietà emollienti; infatti, come visto precedentemente, più forte è il principio attivo, maggiore è il rischio di seccare il capezzolo.

Quali sono le sostanze emollienti migliori?

  • Aloe vera: composto di origine vegetale, contiene gluco-mannani, antrachinoni e altre sostanze con riconosciuta capacità rigenerante e idratante.
  • Glicerina: azione rapida ed efficace, mantiene la pelle idratata
  • Sorbitolo: azione persistente, efficacia equivalente alla glicerina
  • Glicole propilenico: azione meno efficiente, spesso utilizzato nei concentrati a causa della difficoltà di formulazione con la glicerina e facilità di dosaggio

Il Consiglio… evitare di utilizzare in lettiera prodotti come calce in contemporanea con post dipping dal pH acido come iodio o diossido di cloro.

Esempio: idrossido di calcio (calce) + iodio I₂ → ioduro di calcio (prodotto che, se bagnato, diventa caustico), causando ragadi e screpolature al capezzolo (CH(OH)₂ + 2I₂ → CaI₂ + 2H₂O).

Prima della scelta del post dipping domandiamoci: gli sfinteri e la pelle dei capezzoli sono in buone condizioni sanitarie? Se ci sono grosse estroflessioni dei capezzoli, meglio usare prodotti naturali (come fenoli), clorexidina o acido lattico. Da evitare prodotti come lo iodio.

LA PREVENZIONE DELLE MASTITI COMINCIA DALLA LETTIERA
Il controllo e la prevenzione delle mastiti, in particolare delle mastiti ambientali, si sviluppa intervenendo sul management aziendale, curando l’igiene della lettiera e riducendo il tempo di esposizione della mammella ai possibili agenti patogeni.

Per questo motivo, da anni, i nostri clienti si affidano a LT PLUS, prodotto ambientale per lettiere permanenti, cuccette in paglia e cuccette con materassino, a base di carbonati e solfati di calcio con attivatore specifico, che permettono di avere un:

  • Riduzione della presenza di larve nelle lettiere con riduzione delle mosche
  • Effetto inibitorio sulla flora batterica dannosa (Coliformi, Clostridi, ecc.)
  • Effetto probiotico sulla flora batterica autotrofa
  • Drastica riduzione della flora patogena della lettiera, con conseguente riduzione dell’NH₃ (ammoniaca) e dei cattivi odori
  • Garantisce una lettiera più asciutta

GLI ESPERTI CONSIGLIANO…

PRELACTA FOAM
Pre-dipping schiumogeno igienizzante a base di acido lattico


PreLacta Foam è una formulazione schiumogena igienizzante ed emolliente pronta all’uso. Viene impiegata in pre-mungitura mediante immersione dei singoli capezzoli nella schiuma contenuta nello speciale applicatore. L’uso prolungato e continuo del prodotto mantiene i capezzoli morbidi, previene e lenisce eventuali arrossamenti grazie alla presenza della glicerina.

CONTIENE: tensioattivi anionici e non ionici, acido lattico, estratto vegetale di eucalipto, glicerina, conservanti.

MODALITÀ D’USO: per immersione, immergere i capezzoli prima della mungitura nell’apposito bicchiere contenente il prodotto, dopo aver generato la schiuma. Completare la pulizia dei capezzoli con carta prima della mungitura. Può essere utilizzato in modalità spray, previa diluizione con acqua al 50%.

Perché è importante il pre-dipping?
La pulizia dei capezzoli è fondamentale per preparare al meglio la mammella alla mungitura. Oltre a ridurre l’incidenza delle infezioni sia da contagio che ambientali, questo procedimento stimola la produzione di ossitocina, che accelera la discesa del latte non appena i gruppi mungitori vengono attaccati ai capezzoli. Ciò porta notevoli benefici, riducendo lo stress per la mammella e accorciando il tempo totale di mungitura.

DUO MILK BLU
Soluzione bicomponente filmante a base di biossido di cloro, igienizzante da utilizzare dopo la mungitura

Duo Milk Blu è un post-dipping a base di diossido di cloro (ClO) studiato e formulato per garantire una forte igiene prolungata nel tempo, senza essere aggressivo sulla pelle grazie a un’alta percentuale di emollienti (10%) che assicurano un’eccellente idratazione e morbidezza del capezzolo. Duo Milk Blu lascia sui capezzoli un film di colore blu ben distribuito, creando una gocciolina viscosa sullo sfintere che chiude il canale del capezzolo. La speciale formulazione riduce lo sgocciolamento del prodotto, rendendolo economico grazie al consumo contenuto (stimato in circa 2,5 – 3 litri per vacca all’anno).

Come prepararlo:
Versare Duo Milk Blu Attivatore (1 litro) nella tanica di Duo Milk Blu (19 litri), miscelare il prodotto senza agitare e attendere l’attivazione (minimo 2 ore). Il prodotto mantiene la sua efficacia per 23 giorni.

MODALITÀ D’USO:
Immergere brevemente i singoli capezzoli subito dopo la mungitura per circa 2 cm nel bicchierino contenente il Duo Milk Blu.

IODOTECH
Dipping Filmante disinfettante a base di iodio

Iodotech è un post-dipping disinfettante a base di iodio, attivo contro batteri, lieviti e virus. Ha un eccellente potere filmante e, grazie ai coformulanti specifici, ammorbidisce la pelle, prevenendo screpolature e problemi derivati dalla mungitura e dalle condizioni climatiche avverse. Le sue proprietà filmanti creano una barriera protettiva che protegge il capezzolo dopo la mungitura. Il prodotto non gocciola e aderisce in modo uniforme al capezzolo, riducendo gli sprechi.

CONTIENE: complesso di iodio a 3000 ppm, 12000 ppm di sostanze emollienti (glicerina, lanolina, sorbitolo).

MODALITÀ D’USO:
Iodotech va utilizzato tal quale. Dopo la mungitura, immergere i capezzoli utilizzando l’apposito bicchierino applicatore e lasciare asciugare il prodotto. Prima della successiva mungitura, pulire accuratamente i capezzoli con PreLacta Foam e asciugarli utilizzando salviette o fazzoletti di carta monouso. Scartare i primi getti di latte.

TRAY DOU
Post-dipping filmante

TRAY DOU è un gel cosmetico che svolge un’azione igienizzante immediata e una duratura azione filmante sulla pelle dei capezzoli, prevenendo l’insediamento di microrganismi. Contiene un’elevata percentuale di agenti cosmetici (glicerina, allantoina) e attivi vegetali (Aloe vera, Melaleuca), che garantiscono un’azione idratante, ammorbidente e protettiva, mantenendo i capezzoli morbidi ed elastici.

CONTIENE: bifenil-2-olo, acido salicilico, glicerina, allantoina, Aloe vera, Melaleuca, mentolo, vitamina E, tensioattivi ionici e non ionici, additivi alimentari.

MODALITÀ D’USO:
Immergere brevemente i singoli capezzoli subito dopo la mungitura per circa 2 cm nel bicchierino contenente TRAY DOU. Prima della successiva mungitura, pulire accuratamente i capezzoli con PreLacta Foam e asciugarli con salviette o fazzoletti di carta monouso. Scartare i primi getti di latte.

CLOREX MILK BLU
Post-dipping viscoso a base di Clorexidina e sostanze naturali emollienti

CLOREX MILK BLU è una formulazione pronta all’uso, applicabile mediante immersione. È facile da usare, non irrita la pelle e consente di identificare gli animali trattati grazie alla colorazione blu. L’uso prolungato e continuo del prodotto mantiene i capezzoli morbidi, prevenendo e lenendo eventuali arrossamenti grazie alla glicerina e alle sostanze emollienti. Gli addensanti creano un’azione filmante, che permette alla clorexidina e agli oli essenziali di aderire ai capezzoli.

CONTIENE: 1,2 propandiolo, clorexidina digluconato (5000 ppm), glicerina, addensanti, oli essenziali, coloranti C.I. 45100, C.I. 52015.

MODALITÀ D’USO:
Immergere i capezzoli dopo la mungitura utilizzando l’apposito applicatore.

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